Sperimentazione in campo

Al fine di approfondire le conoscenze relative alla biologia e alla ecologia di Popillia japonica e per mettere a punto protocolli innovativi e avanzati di gestione razionale e sostenibile dell’insetto, nell’ambito del Progetto GESPO è prevista una serie complessa di sperimentazioni di campo.

1. Indagine sulla biologia di Popillia japonica

Per studiare la biologia dell’insetto, soprattutto nella sua fase di vita nel suolo, vengono effettuate prove per determinare l’influenza delle condizioni ambientali (ad esempio temperatura, umidità e composizione del suolo) sulla sopravvivenza, sullo sviluppo e sulla fecondità di Popillia japonica. Queste prove sono eseguite utilizzando opportuni mesocosmi, ovvero sistemi sperimentali appositamente sviluppati che consentono di studiare le risposte biologiche della specie in condizioni semi-naturali garantendo, allo stesso tempo, il confinamento e controllo del sistema in cui la specie si sviluppa.

2. Lotta contro gli adulti

Allo scopo di sviluppare protocolli avanzati di gestione razionale e sostenibile di Popillia japonica è in corso una sperimentazione di campo finalizzata a testare e comparare l’efficacia di principali prodotti fitosanitari attualmente in commercio per il controllo degli adulti. La sperimentazione tiene conto non solo dei diversi principi attivi e modalità d’azione ma anche delle colture più colpite (vite, piante da vivaio, frutteto, prato ornamentale, mais e soia). Anche in questo caso la sperimentazione comporta una serie di interventi sperimentali in ambiente semi-controllato al fine di poter testare i prodotti su popolazioni sperimentali di cui è nota la numerosità. La valutazione dei principi attivi è effettuata nel breve e nel medio-lungo termine considerando anche la persistenza del prodotto fitosanitario, per stabilire quali insetticidi risultano più efficaci al contenimento di larve e adulti.

Oltre all’uso di insetticidi, verrà testata anche la possibilità di impiegare barriere fisiche. In frutteti e vivai saranno condotti esperimenti sulla capacità di volo degli esemplari adulti per valutare l’efficacia del posizionamento di reti-antinsetto (trattate o meno con piretroidi) ai bordi degli appezzamenti per evitare che esemplari di Popillia japonica provenienti dai siti di svernamento infestino le piante coltivate.


3. Test di una macchina distributrice per il trattamento larvicida

In collaborazione con la ditta MA/AG di Casalbuttano (CR) è in corso di realizzazione un prototipo di macchina distributrice specializzata per l’applicazione di insetticidi al suolo senza distruggere il manto erboso e con un basso impatto sulle caratteristiche agronomiche del terreno. La sperimentazione di questa tecnologia permetterà di effettuare trattamenti insetticidi mirati a colpire le larve di Popillia japonica presenti nel suolo, riducendo il danno alle radici e impedendo lo sviluppo della fase adulta, senza danneggiare gli strati superficiali del terreno. Per raggiugere questo obiettivo saranno valutati in particolare parametri chiave quali la taratura degli ugelli distributori e il calcolo del volume di applicazione del principio attivo.

4. Controllo delle larve mediante l’uso di nematodi entomopatogeni

I nematodi entomopatogeni sono piccoli vermi cilindrici, non visibili a occhio nudo, che vivono nel terreno dove attaccano e parassitizzano larve di coleotteri, lepidotteri, ditteri e imenotteri. Alcune specie di nematodi sono già impiegate nella lotta biologica a specie invasive. Al fine di individuare possibili opzioni per il controllo biologico dell’infestazioni da Popillia japonica la relazione tra la presenza nel terreno di specifici nematodi entomopatogeni e di larve di questa specie invasiva merita un’accurata indagine. Le prime fasi di questa ricerca prevedono il prelievo di campioni di suolo per l’analisi dei nematodi presenti, in relazione al numero di larve di Popillia japonica rinvenute nelle stesse zolle.